Oggi vorrei parlare di design, e più in particolare di design d’interni, una delle mie grandi passioni.
Chi mi segue su Instagram, ha visto che spesso pubblico foto della mia casa, angoli che amo e che hanno preso forma lentamente.
Infatti, ci siamo trasferiti nella nostra attuale casa da meno di un anno, dopo una lunga ed estenuante ristrutturazione.
La mia preoccupazione era legata ai tempi: Alessandro stava per nascere ed io avevo paura che il nostro nido non sarebbe stato pronto ad accoglierci… ma Super Tellino, ha deciso di ritardare e di darci la possibilità di sistemare tutto.
Francesco ed io abbiamo iniziato a convivere in una casetta di neanche 50mq, con un bagnetto piccolo, una minicucina, una stanza living e una camera da letto.
Sopravvivere in spazi piccoli e andare d’accordo è una grande prova, una risposta al quesito più importante: “Sarà la persona giusta?”
Ma sto divagando, ci sarà modo di approfondire l’argomento, adesso vorrei focalizzare l’attenzione sul design e su come lo intendo io.
Parlare di design, oggi, significa molto spesso finire per discutere di ciò che è carino, tecnologico o moderno, ma per me è molto altro.
Il design è una disciplina tecnica, scientifica ma anche sociologica, è arte ed ingegneria, è invenzione e regole, è stile e teorie, è aver piena contezza dell’oggi e proiettarsi nel domani.
Fare design significa saper raccontare una storia, creare armonia e non lasciare nulla al caso, vuol dire studiare i dettagli e capirne l’importanza, perché ciò che è bello e curato non è l’insieme e neanche quello che salta subito all’occhio, bensì la minuzia, la piccolezza, la rifinitura.
Organizzare un ambiente è cosa tutt’altro che semplice e richiede attenzione verso particolari che mai avresti pensato di dover curare: la prospettiva, le proporzioni, le luci, la qualità dei materiali scelti, la funzionalità, gli arredi e poi… anche i complementi d’arredo.
Tutto deve seguire un filo logico, parlare di voi, essere in sintonia con il vostro modo di vivere, di pensare e con le vostre esigenze.
A mio avviso, l’elemento conduttore di ogni cosa dovrebbe sempre essere il confort declinato secondo il proprio modo di vederlo, senza mai rinunciare all’estetica… perché si sa, anche l’occhio vuole la sua parte.
Il design va ben oltre la moda e gli stili che in un determinato periodo vanno tanto (shabby chic, scandinavian, hi tech, ecc), perché si tratta di personalità ed esclusività, perché è rendere unico anche lo stile che spopola sulle riviste di settore, perché è come mettere la propria firma svelando sé stessi.
Voi che ne pensate? Quali sono state le cose a cui non avete rinunciato e per le quali vi siete battuti affinché fossero presenti nelle vostre case?