Tempo, io ti temo.
Tempo, io ti desidero.
Tempo, non correr via.
Tempo, fermati un po’ e lasciami assaporare ogni attimo di te.
Tempo, ho bisogno di te.
Qualche giorno fa, mi è capitato di leggere sul web una frase che mi ha un po’ destabilizzata, forse, per la grande verità che cela.
La frase suonava pressappoco così: “Una madre porta il suo bambino nove mesi in grembo, tre anni in braccio e tutta la vita nel cuore!”
Il passaggio che mi ha disorientato è: tre anni in braccio… vuol dire che mi rimangono solamente altri due anni scarsi (esattamente 22 mesi! Per dignità non scrivo ore, minuti e secondi), per spupazzarmi Tellino ogni volta che voglio?!
Non sono pronta!
Non sono pronta a vederlo crescere, non sono pronta a lasciargli la mano, non sono pronta alla sua indipendenza!
E non è che io non sia pronta adesso che, Alessandro, ha solo 14 mesi, io so che pronta non lo sarò mai.
Credo proprio che la cosa più difficile dell’essere madre sia accettare il tempo che corre più veloce del tuo amore, rassegnarti al cambiamento, gioire per l’autonomia di tuo figlio e per le sue piccole grandi conquiste, sapere di non avere alternativa, perché il contrario di tutto questo non permetterebbe a tuo figlio di diventare adulto, di essere forte, coraggioso, brillante, curioso e capace di stare al mondo.
Perché, mentre sei felice (di una felicità mai provata), nel vedere il tuo bambino lasciarti la mano e muovere i primi ed incerti passi che, giorno dopo giorno, diventano sempre più decisi e sicuri, non puoi non provare un senso di smarrimento.
Capisci che sei bipolare, che fino al minuto prima eri lì che dicevi “Non vedo l’ora che inizi a camminare, la mia schiena non ce la fa più!” e l’attimo dopo hai il fazzoletto in mano per la commozione perché il tuo bambino ha deciso di dar tregua alla tua schiena e pensi “Però che precocità, poteva anche aspettare un po’!”.
E ci passiamo tutte, chi più chi meno, abbiamo tutte la voglia di vivere i giorni che verranno, le novità che i nostri figli porteranno nella nostra vita, abbiamo tutte il desiderio di guardare la quotidianità da un’altra prospettiva, con occhi diversi, giovani, che non conoscono disillusione, gli occhi di chi ha ideali, obiettivi, ambizioni ed una vita da costruire.
E capita a tutte durante una sera di insonnia e pensieri di prendere il cellulare e scorrere la galleria foto, di rivedere un batuffolino piccolo piccolo e pensare: “Ma davvero era così piccolo?”, essere assalite dalla nostalgia e non ricordarsi più la stanchezza di quel periodo, delle notti passate tra passeggiate e ninne-nanne, tra l’ennesimo cambio pannolino e il silenzio assordante che il buio porta con sé, tra l’odore di latte ed i sospiri di chi pensa: “E anche oggi, dormo domani!”
Ed è inutile nascondere che se è vero che una mamma affronta qualsiasi cosa per il suo bambino, nulla può fare contro il tempo.
Lui scorre inesorabile, continua imperterrito l’avvicendarsi del giorno e della notte, i minuti passano e le ore si susseguono scandendo il ritmo di due cuori che per nove mesi vivono all’unisono, e per il resto della vita, seppur separati, continuano a battere allo stesso modo.
Sì, perché il cuore di una madre cambia ritmo, seguendo quello del figlio, e batte all’impazzata quando il suo bambino è emozionato, sanguina quando sta male, è ferito per le sue prime brucianti delusioni…
Il tempo vola, cambia le persone e le cose, porta via con sé gioie e dolori, rimargina le ferite, cancella i rancori, la rabbia, le antipatie, ne porta di nuovi e, ciclicamente, rinnova felicità ed infelicità.
E’ così e non c’è alternativa… O forse sì, forse godere pienamente di ogni attimo, vivere fino in fondo, non rimandare mai qualcosa che si ha voglia di fare, non imporsi ulteriori limiti oltre a quelli che, naturalmente, abbiamo e non bruciare le tappe è l’antidoto per amare questo tempo veloce e sentirlo meno nemico.
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Ci sono madri però che non vedono l’ora di veder crescere i propri figli, di vederli indipendenti e poter riprendere in mano la propria vita..vorrei essere un po’ così anch’io!
Sì, è vero… ma poi però non si può più tornare indietro. Io vorrei semplicemente avere la leggerezza di fare qualcosa di più per me!