Qualche giorno fa, su Instagram, ho fatto un sondaggio chiedendovi se eravate interessati a leggere, di tanto in tanto, delle recensioni di libri che mi hanno colpito.
Il 75% di voi era favorevole, quindi, eccomi qui!
Da quando è nato Alessandro, leggo poco, rubo momenti della giornata per prendere in mano un libro, e non sempre ci riesco, perché spesso la stanchezza prende il sopravvento, facendomi desistere dal dedicarmi a ciò che amo.
A gennaio ho ricevuto in regalo “Cortile Nostalgia” di Giuseppina Torregrossa, una scrittrice siciliana che vive tra Palermo e Roma.
Appena finito il romanzo precedente, ho subito iniziato questa nuova lettura e devo dire che sono stata totalmente rapita dall’atmosfera nostalgica e caotica creata dalla Torregrossa.
“>Cortile Nostalgia” è ambientato a Palermo, nel quartiere dell’Albergheria, dove c’è una piazzetta abitata dalla magia: ogni notte sette bellissime fate, rapiscono i passanti e li conducono in luoghi lontani. Poi, all’alba, li riportano a casa, ancora storditi dalla meraviglia.
Nel Cortile Nostalgia, tra il Ballarò e la Chiesa di Santa Chiara, vive Mario Mancuso, orfano, cresce con Zia Ninetta, l’unica sopravvissuta ai bombardamenti del ’43, che però lo abbandona appena adolescente.
Per Mario che non ha più nessuno al mondo, inizia un periodo di travaglio interiore, il ragazzino si sente sperduto, disorientato, si chiede perché la vita sia stata tanto dura con lui.
A 15 anni, all’Albergheria, si è già uomini e si hanno solo due scelte: “mafioso o sbirro”.
Mario sceglie di diventare Carabiniere, giacchè “un’altra vita è possibile“, ed inizia a studiare per prendere la licenza media.
Nel frattempo, nel quartiere della Giudecca, vive Melina una ragazza bellissima e che vorrebbe rendersi economicamente indipendente dal padre vile ed avaro.
L’incontro tra i due giovani, al mercato del Ballarò, segna un colpo di fulmine.
I ragazzi si sposano in fretta e furia, ma subito dopo la celebrazione Mario parte per Roma come carabiniere scelto.
E’ durante la prima licenza di Mario che i due concepiscono Maruzza, la loro bambina…
Giuseppina Torregrossa è un’abile narratrice che riesce ad introdurre nel romanzo nuovi personaggi, che potrebbero sembrare decontestualizzati,le cui storie, invece, sono perfettamente intrecciate con quella principale.
Racconta una Palermo che evoca Guttuso, viva, colorata, rumorosa, vera, carnale, dove i mercati sono un pezzo dell’anima di questa città che accoglie più culture.
“Cortile Nostalgia” è un romanzo che consiglio, intrigante e ricco di interessanti spunti di riflessione.
All’inizio, può sembrare un po’ lento ma nonostante questa sensazione d’impatto, non si riesce a non proseguirne la lettura.
Avete letto “Cortile Nostalgia“? Lo leggerete?
Attendo vostre considerazioni