“Sei un bambino monello, non fare l’egoista, se non condividi i giochi con gli amichetti, non vorranno più giocare con te!”
Mamme, quante volte vi siete trovate a dire frasi di questo genere ai vostri figli?
Quello della condivisione è un argomento delicato e che sta a cuore a tutti i genitori.
Noi adulti, troppo spesso, tendiamo a sovrapporre schemi comportamentali tipici dei “grandi”, al mondo dei più piccoli e, facendolo commettiamo un grave errore.
Quando ci rendiamo conto che i nostri figli sono poco propensi alla condivisione, entriamo in crisi, mettiamo in discussione i nostri metodi educativi e le nostre capacità di trasmissione dei valori della vita.
Il pensiero che un bambino piccolo sia NORMALMENTE egocentrico e che abbia un naturale istinto di proprietà, difficilmente ci sfiora.
Fino ai 5 anni i bambini non sono capaci di mettersi all’ascolto delle esigenze altrui, né di comprendere che le loro azioni possono avere conseguenze spiacevoli per gli altri.
Non si tratta di bimbi egoisti, bensì egocentrici, in loro è radicato un istinto di proprietà tanto forte quanto l’attaccamento alla mamma.
Litigare per un giocattolo serve al piccolo ad imparare il confine tra il MIO ed il TUO.
Lo scontro è un tentativo di comunicazione, oltre che il modo migliore per affermare la propria personalità, rafforzare e consolidare la propria autonomia.
I bambini non hanno il senso del tempo, questo non gli consente di comprendere che un oggetto prestato tornerà indietro, per loro quando qualcosa gli viene sottratta, è destinata a scomparire per sempre, non sanno capire a fondo le intenzioni degli altri. Ecco perché spiegargli che l’amico ha preso un giocattolo per giocarci un po’ e dopo glielo restituirà, può essere davvero difficile se non, addirittura, inutile.
Per questo, di fronte a due bambini che si contendono lo stesso oggetto, bisogna resistere alla tentazione di intervenire e, soprattutto, è fondamentale non far sentire il primo un egoista ed il secondo un ladro.
Quando iniziano a litigare, se lo fanno ad armi pari, lasciamo che la lite si esaurisca, lasciamoli liberi di sperimentare la mediazione e vediamo come se la cavano da soli.
Ricordiamoci che frasi come “Sei il solito egoista”, “Non fare il cattivo”, “Devi condividere ciò che è tuo con gli altri”, non funzionano ed aumentano il senso di frustrazione nel bambino, che è triste perché gli hanno “rubato” il gioco ed in più non viene capito.
Incompreso, il piccolo, sentirà il bisogno di attaccarsi ancora di più alle proprie cose, per trovare consolazione al suo malessere.
Non minacciamolo di non compare più giochi per lui, in questo modo non lo incoraggiamo a “comportarsi bene”, ma lo incentiviamo ad incaponirsi ancora di più ed inoltre, essendo una minaccia che non si realizzerà, nel lungo periodo, potrebbe minare la fiducia nei confronti di noi adulti.
Quando i bambini litigan sono entrambi convinti di aver ragione, sono tristi e frustrati in egual misura, il nostro compito allora è quello di aiutarli a capire esattamente cosa desiderano e cosa temono.
Proviamo a descrivere i loro sentimenti, poniamogli delle domande (ma non aspettiamoci una risposta).
In questo modo gli permetteremo di fermarsi a riflettere e di tranquillizzarsi.
Quando lo scontro sta per diventare pericoloso, allora, interveniamo e non per convincere uno dei due a cedere, ma solo per dividerli.
Sarà sufficiente un perentorio “BASTA” togliendo l’oggetto del contendere.
Non prendiamo le parti di uno o dell’altro, non cerchiamo colpe e ragioni, decidiamo con autorità e ristabiliamo la pace.
Alessandro è pienamente entrato nella fase del “è tutto mio“, quindi è stato la fonte di ispirazione di questo post, mi sono fermata ad osservare il suo comportamento e mi sono resa conto di quanto io, vittima della mia ansia, pecchi spesso di eccesso di interventismo, ed invece i bambini sanno essere saggi e assolutamente in grado di fra rientrare la crisi (noi adulti, su questo, avremmo davvero tanto da imparare dai piccoli).
Dobbiamo solo imparare a fidarci di più dei nostri figli e prepararci ad essere stupiti da loro!