Alessandro ha un anno e mezzo ed è nel pieno di quella fase in cui ciò che fino a ieri gli stava bene, oggi gli sta piccolo.
Inoltre, questo è periodo di cambio stagione, quindi mi ritrovo costantemente a metter via vestitini formato mini, scarpette da culla che vengono sostituite da quelle primi passi, body microscopici e calzini teneri per piedini minuscoli.
Insomma, malinconia e nostalgia allo stato puro.
Tra le cose che ho dovuto mettere via, ci sono un paio di adidas superstar che mi è costato tanto dover riporre nella loro scatola, nella speranza di poterle riutilizzare un giorno.
“Sono solo scarpe”, direte voi, in realtà per me sono molto di più, rappresentano ricordi che mi accarezzano il cuore e mi danno sollievo nei momenti difficili che sto attraversando.
“Ale, ti ho comprato le adidas, così adesso hai le scarpe uguali a quelle di papà!”
Era salito a casa nostra, con in mano una busta contenente un paio di scarpette numero 20, era fiero con il suo sorriso orgoglioso tipico di un nonno affettuoso contento di aver comprato al tanto desiderato nipotino, che stava iniziando a camminare, un paio di scarpette “da grande”.
Aveva aspettato tanto il momento dei primi passi ed anche se reggere il nipote per le mani, per lui significava piegarsi e mettere a dura prova la sua sciatica, quando lo vedeva era più forte di lui, anche pochi passi, ma doveva farlo camminare.
Era felice di vedere quel bambino piccolo ed instancabile, gli sorridevano gli occhi ed io mi sentivo fortunata e benedetta dal Signore per aver portato nella mia vita degli uomini (compreso super Quasi Marito) meravigliosi.
“Sono solo scarpe”, è vero, ma quante sensazioni, emozioni e ricordi riescono a portare a galla? Tanti, troppi ed è impossibile dargli voce, perché sono così intimi e viscerali da non poter essere spiegati.
Ogni parola sarebbe superflua ed incapace di esprimere l’amore, la tenerezza, il vuoto, la mancanza ed il senso di incompletezza che, ogni giorno da quattro mesi, mi porto dentro.
Sono stata fortunata: ho avuto un papà stupendo che è stato per Alessandro un nonno dolce ed amorevole, anche se per poco tempo.
Avrei solo voluto continuare a vedere quella luce nei suoi occhi, battibeccare con lui per come avrebbe viziato Alessandro e sorridere nel vedere le mie parole sciogliersi invano.
La vita, spesso, non va come l’abbiamo immaginata e dover fare i conti con questo è quanto di più difficile, crudele e vero possa esserci…