C’è qualcosa che accomuna tante, non tutte, le neo-mamme.
In questo “tante” ci sta dentro una grandissima fetta di donne, talmente grande da sfiorare il “tutte”.
Di cosa parlo? Della PAURA, del senso di inadeguatezza che ci fa sentire stupide e incapaci, che ci fa dubitare di noi stesse, del fatto di essere in grado di prenderci cura di quel meraviglioso batuffolo che per nove lunghi, e brevi, mesi abbiamo immaginato, desiderato e sognato.
Non voglio fare riferimento alla depressione post-partum, della quale ho già parlato qui, perché non sempre questa paura si trasforma in qualcosa di più, spesso, subisce una battuta d’arresto, cedendo il passo alla serenità.
Nessuno ci dice che avremo una fottuta paura, che ci sentiremo incerte, insicure, sbagliate, divise tra l’amore e il terrore.
Tutti ci dicono che quando il nostro bambino nascerà, sarà bellissimo, che l’istinto materno ci guiderà, che sarà faticoso, ma stupendo.
E in parte è vero, in parte no e questo ci farà provare vergogna di noi stesse, dei nostri pensieri, delle nostre lacrime e di ogni piccolo fallimento.
Ricordo ancora con quanta tenacia e disperazione io abbia provato ad allattare Alessandro.
Non ci sono riuscita e mi sono colpevolizzata, mi sono sentita indegna, incapace, una mamma a metà.
E ricordo ancora quando una persona, pensando di essermi di supporto, è venuta da me dicendomi che nella stanza accanto c’era una signora che stava allattando sua figlia e che quindi “doveva essere facile. Di sicuro non ci voleva una laurea.”
E ho scoperto, parlando con altre donne, che la paura c’è sempre: al primo, al secondo, al terzo, al quarto figlio.
Perché ogni figlio, è figlio unico.
Perché per ogni figlio c’è qualcosa che ci spaventa.
Perché se per il primo figlio a spaventarci possono essere gli aspetti pratici, per i secondi, i terzi, i quarti, a farci paura saranno l’organizzazione, il tempo, l’emotività e i sentimenti degli altri, gli equilibri familiari da ricostruire, la routine da ricreare, le notti insonni e il tempo che vola.
La verità, secondo me, è una sola: una neo-mamma ha paura, perché non c’è niente di più travolgente, stravolgente, sconquassante, disorientante, totalizzante e viscerale di una nuova vita che viene al mondo.
Una neo-mamma, ad un certo punto, smette di avere paura perché non c’è niente di più travolgente, stravolgente, sconquassante, disorientante, totalizzante e viscerale di mettere al mondo una nuova vita.
A te, che stai per diventare mamma, dico: non aver paura di avere paura.
Non aver vergogna della tua paura.
Non pensare di essere l’unica ad aver paura.
Non sentirti sola, incompresa, delusa, incapace, inutile.
Il mondo è pieno di altre donne che stanno vivendo le tue stesse emozioni.
Sei umana, la vita spaventa, ma sappi che smetterai di avere paura.
Non essere severa e sii gentile con te stessa!