Cosa sono la malinconia e la positività?
Le ho provate, entrambe, nel giro di pochi minuti.
E pensandoci, mi sono detta che altro non sono che due facce della stessa medaglia!
Ieri pomeriggio passeggiavo sul corso del mio paese insieme a mio figlio che, stranamente, non faceva i capricci e stringeva la mia mano senza cercare di liberarsi dalle mie attenzioni.
Mentre camminavamo, il mio sguardo si è fermato su due persone vicine a noi.
Erano un padre ed una figlia.
Lei avrà avuto 23 anni, lui una cinquantina.
Camminavano vicini e parlavano di Università, di quanto bella e faticosa sia Giurisprudenza, di quanto a lei piaccia vivere lontana dalla famiglia pur sentendone la mancanza, di quanto sia bello tornare a casa per lei, ed averla lì per lui, di come la vita in città sia diversa, con i suoi ritmi frenetici e pieni.
Poi lei diceva che ha bisogno di un nuovo paio di occhiali da sole, che quelli che ha non vanno bene, non le piacciono più e poi non sono graduati.
La risposta del padre, tranquilla e tipica di chi vuol viziare la sua bambina, anche se una bambina non è più:”Prima di partire, ti porto da un mio amico ottico e scegli quello che vuoi!”
E ancora, ancora parole, racconti, condivisione di momenti, familiarità.
Quante volte ho parlato così con mio padre!
Quante volte gli ho raccontato aneddoti della mia vita romana, inondandolo di un entusiasmo irrefrenabile e giovane.
Quante volte ho chiesto un paio d’occhiali e lui mi ha accontentata.
Nel vedere questa scena semplice di un padre ed una figlia insieme, mi sono sentita triste, sola, fragile, piccola, incompresa.
E mentre il flusso dei miei pensieri era ormai incontenibile, mentre la malinconia scendeva implacabile su di me, mentre la nostalgia e il rimpianto di un tempo che non potrà mai tornare mi facevano commuovere (di quella commozione che senti dentro ma che non esterni in alcun modo), ho sentito mio figlio stringermi più forte la mano, quasi come se volesse dirmi:”Mamma, ci sono io per te!”
Quella stretta di mano è stata, ancora una volta, la mia salvezza.
Se c’è una cosa che ho imparato, in questi mesi, è proprio il fatto che un motivo per essere positivi, per essere sereni nonostante la tempesta, c’è sempre. In ognuno di noi.