Se un mese fa mi avessero detto che avrei passato le ultime settimane di gravidanza in quarantena, non ci avrei mai creduto.
Credo che avrei riso e preso per matto il mio interlocutore.
Ma le cose cambiano.
E che possono cambiare in un batter di ciglia, io lo so, lo so ormai da due anni, eppure…
Eppure non ci avrei creduto!
Non l’avrei mai detto!
E guardo te, piccolo uomo di 3 anni e quattro mesi (compiuti proprio oggi) e mi si gonfia il cuore d’amore, mi si riga il viso di lacrime, mi scoppia di pensieri la testa.
Se poi metto la mano sulla pancia e sento tuo fratello subito pronto a farsi sentire, tutte queste sensazioni si moltiplicano all’infinito.
3 anni e quattro mesi -oggi- ed una consapevolezza da far invidia a tanti, troppi trentenni.
Abbiamo deciso, io ed il tuo papà, sin dall’inizio di questa brutta storia di dirti la verità, di dirtela senza troppi filtri, certo meno dura e cruda, ma tu l’hai capita, la capisci ogni giorno, la percepisci quando vedi la pubblicità in tv che raccomanda come comportarsi, quando vedi sul mio volto la preoccupazione, che provo a nasconderti con un sorriso, quando fai finta di giocare e invece non ti perdi una parola di quello che diciamo io e papà.
3 anni e quattro mesi -oggi- e sentire uscire parole lunghe, difficili e dolorose dalla tua bocca:”No mamma, non possiamo uscire perché fuori c’è un cattivo e brutto coronavirus, che fa ammalare le persone.”
“Papi, lavati le mani bene, bene, che sei stato fuori.”
“Papi, prima di andare metti la mascherina e i guantini, dai!”
3 anni e quattro mesi -oggi- ed io ti vedo come sei diverso nelle ore in cui papà esce, lo vedo che ti preoccupi e mi chiedi:”Fa la spesa e torna, giusto?”
3 anni e quattro mesi -oggi- ed un mondo di cose da insegnare…
Ed io che dovrei essere la tua guida ed il tuo sostegno, mi appoggio a te che mi fai tornare il sorriso.
Ed io voglio solo chiederti scusa, perché in questi giorni indefiniti ed indefinibili, lunghi e difficili, oscuri e pieni di paura, io sono tornata ad essere quella di due anni fa: ci sono fisicamente, ma non mentalmente e troppo spesso il tempo che ti dedico, seppur quantitativamente sia totale, riconosco che non è di qualità.
Oggi come due anni fa, invece, tu riempi i miei vuoti e mi insegni a guardarmi dentro, spronandomi a donarti la parte migliore di me.
Grazie Alessandro.
Con amore, la tua mamma.