Due lineette rosse (o blu), o per le meno spartane (o più incredule?) una scritta “incinta” con tanto di indicazione delle settimane di gestazione, cambiano l’intero corso di un’esistenza.
E’ incredibile quante sensazioni ed emozioni si riescano a provare davanti ad un test di gravidanza positivo: sorpresa, sollievo, gioia, paura, sgomento e… SENSI DI COLPA!
Sì, avete capito bene, sensi di colpa. Direi che possono considerarsi il leitmotiv della maternità e non aspettano che sia nato il pupo… eh no, loro si insidiano nella mente della futura mamma e non la lasciano più, trovano fissa dimora, si annidano e proliferano, crescono insieme al pancione e poi insieme al bambino e, alla fine, ognuna di noi impara a conviverci o, quanto meno, a farci i conti.
Il test è positivo, e tu ti senti in colpa perché il giorno prima hai mangiato prosciutto crudo, carne al sangue e sushi… roba che pensi di essere tu stessa una toxoplasmosi.
Il test è positivo e tu ti senti in colpa perché il terrore e lo sgomento sono più forti della felicità che pensi dovresti avere. Che poi, dovresti, perché?!
Hai tutto il diritto di sentirti come ti senti. Hai il diritto di essere spaventata e dubbiosa, magari, non stavi nemmeno cercando una gravidanza, magari era l’ultimo dei tuoi pensieri, o magari no, era in cima ai tuoi desideri, ma adesso ti senti vulnerabile e convinta di non essere in grado di prenderti cura del tuo bambino.
Passano nove mesi, finalmente, nasce il tuo bambino e tu sei piena di sensi di colpa perché sei stanca e demotivata, pensi di essere la peggiore madre dell’Universo e che tuo figlio meriterebbe di più… di meglio!
E’ una fase e passerà, verrai sorpresa da nuovi sensi di colpa e sarà come un cane che si morde la coda.
Un nuovo test di gravidanza positivo e tutto ricomincia e si infittisce perché non ti sentirai in colpa solo verso il nascituro ma anche (e soprattutto) verso il primogenito.
E ti ritroverai a cedere a richieste che non avresti assecondato tanto facilmente.
Sto vivendo personalmente questo “dramma” dei sensi di colpa che mi fanno cedere su cose sulle quali sono sempre stata categorica: Niente cellulare!
E adesso, invece, lui me lo chiede ed io lo accontento.
Niente schifezze prima dei pasti principali!
E adesso, invece, lui mi chiede una kinder fetta al latte primari pranzo, con l’aria da cane bastonato, ed io cedo.
Sono solo alcuni esempi di quanto, al momento, io sia incapace di gestire i miei sensi di colpa ma se mi fermo a pensare, non posso negare che gli effetti di questi miei stati d’animo non sono favorevoli, non per mio figlio, non sono educativi…
Se mi fermo a riflettere non posso che dire che i sensi di colpa sono i migliori nemici dei nostri bambini: migliori, perché mascherati da qualcosa di bello e attraente (il cellulare, le schifezze), nemici perché di bello ed attraente hanno ben poco.
Che poi, diciamocelo, i bimbi sono molto più resilienti di quanto crediamo, e sì, accusano il colpo di fronte a cambiamenti importanti, ma sanno metabolizzare, per cui “viziarli” non è utile, non serve.
Accettare le loro frustrazioni, è dura per noi genitori, ma forse farlo potrebbe aiutarci e sollevarci da tanti, inutili ed insensati sensi di colpa che ci creiamo…